LE DUE BARI di Pier Paolo Pasolini

“Bari Vecchia, un alto villaggio/ sul mare malato di troppa pace,/ un bianco ch’è privilegio/ e marchio di umili”.  (P. P.  Pasolini Versi della poesia L’Alba Meridionale inclusa nella raccolta Poesia in forma di rosa pubblicata nel 1964.)

Il regista dedicò alla nostra Città   anche un racconto: “Le due Bari”, pubblicato nel 1951 su “Il Popolo” di Roma, nel
quale  ha raccontato, ospite  dell’Hotel delle Nazioni, l’incanto del  provocato alla vista, dopo essersi svegliato,
 dello “splendido lungomare” e le emozioni provate durante le sue passeggiate fra gli abitanti ed i sentimenti provenienti dall’allegria dei Baresi che definisce gente “è seria, sicura e salubre”.

LE DUE BARI di Pier Paolo Pasolini

Kafka, ci vuole Kafka. Scendere dal rapido, non potere entrare in città né avanzare di un passo fuori dal viale della stazione, può accadere solo al personaggio di un’avventura kafkiana. Non potevo risolvermi ad andarmene da lì. Tutta la gente scesa con me, un po’ alla volta, si era dispersa, le carrozzelle, arcaiche come piccole torri, erano passate l’una dopo l’altra davanti al marciapiede (un cavallo, anzi, aveva urtato col muso la testa del primo barese, un giovanotto ghignante, minaccioso, nero e snodato) e i ragazzetti delle valigie s’erano dileguati in fondo a quel loro famigliare piazzale, insieme all’uomo che in quei cinque minuti mi aveva ossessionato con l’offerta di una camera.  Davanti a me nelle viscere della Bari sconosciuta, distesa contro il mare, gli autobus passavano radi, internandosi con urla di rapaci dentro vie che non portavano in nessun luogo. Del resto anche l’auto azzurra dell’Albergo delle Nazioni se n’era andata da un pezzo, ed io ero rimasto solo, a tremare, nel piazzale rosso, verde, giallo della stazione: in me lottavano ancora la seduzione dell’avventura e un ultimo residuo di prudenza. Così senza avere  deciso nulla, scelsi una strada, una delle tante, piena di scritte luminose e mi incamminai. Dopo un po’ mi parve di essere in un quartiere della Roma piemontese, come i Prati, ma con pietre più consunte e malinconiche, benché forse più nuove, e come levigate da una confidenza ariosa e provinciale; solo in seguito mi sarei accorto di che risonante allegria è piena questa città: in quel momento mi pareva disperazione, sorda disperazione, orgasmo, aria di chiuso con tutti quei salumai, droghieri, farmacisti e macellai aperti alle dieci di sera, e tutta quella luce vuota, sui passanti spinti qua e là in disordine come da un vento di periferia e i gridi dei ragazzi, superstiti nell’alta serata. Naturalmente non scoprii nulla: nessuna avventura, al povero viaggiatore incantato, che pervenne al Corso chiamato “Càvur” in mezzo alla più desolante indifferenza: in quella Bari appena creata e già tanto adulta. Finii col cercare il più vicino albergo, che com’è giusto non trovai: invece, ritornato nei pressi del kafkiano piazzale, mi riagguanta l’uomo grasso della camera. Ormai ero nelle sue mani, egli trionfava. Mi condusse dentro uno smorto portone e poi per una rampa di scale. La porta dell’appartamento era aperta e nel corridoio stavano cenando, con vergogna, tre persone: dietro di loro c’era un paravento, e dietro il paravento, ammassati, tre lettini bigi.


Fui sufficientemente energico, questa volta, nel ribellarmi, ed egli ancora mi condusse in un altro appartamento dove ancora tre persone, un vecchio, una vecchia e una ragazzo – un ragazzo agro e sdegnoso – stavano seduti in silenzio.  Nella mia camera c’era un grande letto matrimoniale, e lì dopo poco dormivo. ma durante il sonno cominciarono ad accadere degli strani fatti. Nella mia camera, con la penombra, era venuto a stabilirsi un uomo di mezza età, probabilmente un ferroviere, munito di un fischio lacerante e forse anche di una specie di semaforo. Ai suoi segnali acustici e luminosi una vecchia locomotiva ruggendo si staccava dalla profondità di un terrapieno, e di scambio in scambio giungeva presso il mio letto: quivi sostava un poco sbuffando, sferragliando, vomitando faville e vapore, poi girava e fischiando come una pazza si allontanava a vagare per lo scalo. Ad un tratto però tutto questo armeggiare fu interrotto da un formidabile rintocco, che rimbombò ronzando nella camera, a pochi centimetri dai miei timpani, lacerandoli: il suo spaventoso ronzio non s’era ancora estinto che un altro squillo lo seguì. Accesi spaventato la luce, mentre i rintocchi si susseguivano implacabili, e dopo un attento esame scoprii che essi provenivano da una sveglia singolarmente piccola, collocata sul comodino. Appena l’ultimo rombo fu dileguato, ripresero le manovre della locomotiva. Paradisiaca, però, fu la notte in confronto alle operazioni mattutine. Quando mi alzai e chiesi notizie dell’acqua, il grasso barese, del resto molto gentilmente mi mostrò il secchiaio che si trovava in mezzo alla cucina. Mi accostai, ma la vecchia che vi stava armeggiando non si mosse: rimasi in atto di cauta cortesia e una certa distanza da lei per farle comprendere… Ma non si muoveva. Allora le toccai una spalle, ed essa si voltò verso di me, roteando nella luce due enormi occhi ciechi. Si trascinò lontano dal secchiaio, schiacciata sotto la sua gobba ma per tornare subito dopo reggendo faticosamente tra le mani il bianco recipiente della notte, certo con l’intenzione di scaricarlo nel secchiaio dove mi stavo lavando. Ma, urtando contro di me, desistette, posò il recipiente per terra, e andò a vagolare per la casa. I treni continuavano a fischiare, laceranti nell’aria bianca delle otto. Poi il mio uomo, grasso e domestico, venne con un grosso fagotto di biancheria sotto il braccio, la gettò in una tinozza presso il secchiaio e cominciò a fare il bucato.Senti il mare, il mare, in fondo agli incroci perpendicolari delle strade di questa Torino adolescente: un mare generoso, un dono, non sai se di bellezza o di ricchezza. Davanti al lungomare (splendido),
sotto l’orizzonte purissimo, una folla di piccole barche piene di ragazzi (i ragazzi baresi alti e biondi, coi calzoni ostinatamente corti sulla coscia rotonda, la pelle intensa, solidi) si lascia dondolare nel tepore della maretta.  Nella luce stupita si incrociano i gridi dei giovani pescatori: e senti che sono gridi di soddisfazione, che il mare dietro la rotonda è colmo di pesciolini trepidi e dorati. E mentre il mare fruscia e
ribolle, senti dietro di te con che gioia la città riprende a vivere la nuova
mattina!

I baresi si divertono a vivere: ci si impegnano col cuore leggero, e col cuore leggero vanno discutendo di affari per le strade, prendono il caffè, si recano al lavoro, senza avere nemmeno il sospetto che questo non rappresenti una piacevole avventura.  C’è aria di festa. Nelle grandi strade, che sembrano boulevards o avenidas, senti sospesa l’euforia del progresso di questa città che in pochi anni, rotti i legami che imprigionavano i pugliesi non tutti meridionali a un difficoltoso complesso, ha raggiunto il livello delle città del Nord meno vocate al silenzio. E l’allegria dei baresi è seria, sicura e salubre: su queste teste solide il delicato biondo veneziano dei capelli (che è la carezza dell’Adriatico), perde in languore e acquista in chiarezza. Qui tutto è chiaro: anche la città vecchia, dalla chiesa di San Nicola al Castello Svevo, pare perennemente pulita e purificata, se non sempre dall’acqua, dalla luce stupenda.

prof. NICOLA CUTINO

Che freschezza, la mattina a Bari! Alzato il sipario del buio, la città compare in tutta la sua felicità adriatica.




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Riflessioni

Avatar di Crescenza Caradonna (Cresy)GIORNALE ONLINE di Crescenza Caradonna

Se giudichi le persone,

non avrai tempo per amarle.


(Madre Teresa di Calcutta)

 


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pugliadaamareonline@gmail.com

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WORLD PRESS PHOTO

Puglia d’amare Quotidiano d’informazione
Pubblicato da Cresy Crescenza Caradonna

WORLD PRESS PHOTO è la più importante e visitata mostra di fotogiornalismo al mondo che fa tappa a #Bari, presso il Teatro Margherita, dal 17 Maggio al 23 di Giugno.

Nata nel 1955 e con base ad Amsterdam, la Fondazione World Press Photo si distingue per essere una delle maggiori organizzazioni indipendenti e no-profit impegnata nella tutela la libertà di informazione, inchiesta ed espressione, promuovendo in tutto il mondo il fotogiornalismo di qualità.
Oltre ad offrire un ampio portfolio di attività comunicative, educative e di ricerca, la World Press Photo Foundation vanta il concorso di fotoreportage più prestigioso al mondo con la partecipazione annuale di oltre 6.000 fotoreporter, provenienti dalle maggiori testate editoriali mondiali come Reuters, AP, The New York Times, Le Monde, El Paìs per nominarne solo alcuni.
La mostra internazionale sarà inaugurata ad Amsterdam ad aprile, prima di iniziare il suo tour mondiale in 100 città e 45 paesi.
Il concorso di World Press Photo rappresenta e concentra i più alti standard della fotografia d’attualità nella foto vincitrice dell’anno, la “World Press Photo of The Year”, selezionata nell’ambito di diverse categorie: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, Portraits, Sports e Spot News.
Alcune delle immagini premiate con questo titolo sono diventate iconiche, altre hanno stabilito dei trend, altre ancora hanno influenzato il fotogiornalismo tanto da mutarne lo stile e dettarne gli standard.


La mostra internazionale “World Press Photo 2019” farà tappa a Bari, presso il Teatro Margherita il 17 Maggio e rimarrà aperta fino al 23 Giugno 2019.


(World Press Photo 2019. E’ di John Moore la foto dell’anno)

Chi è John Moore

John Moore è un fotografo senior staff e corrispondente speciale per Getty Images. Ha fotografato in 65 paesi in sei continenti ed è stato pubblicato a livello internazionale per 17 anni. Tornato negli Stati Uniti nel 2008, si è concentrato sull’immigrazione e sui problemi di frontiera.

#CresyWordpress #Fotografia #pugliadaamareonline

Mostra: “DENTRO e FUORI” ARTISTA: Enrico GRASSO


COMUNICATO STAMPA

Mostra
DENTRO e FUORI

ARTISTA: Enrico GRASSO
Dal18 maggio al 15 giugno 2019

Galleria SPAZIOSEI
Via S. Anna, 6 – Monopoli
Tel. 080.802903 – cell. 339.6162515
E-mail. spazioseimonopoli@gmail.com

ORARIO GALLERIA: da martedì a sabato, ore 17.300 – 20.30

  Continua l’attività espositiva della galleria Spaziosei di Monopoli con la presentazione delle opere dell’artista romano Enrico Grasso. La mostra “Dentro e fuori” è un viaggio attraverso la complessità dell’animo umano, ma solo attraverso la curiosità che il lavoro pittorico può suscitare con le varie simbologie in esso raffigurato. Una quindicina le opere esposte selezionate da Mina Tarantino, curatrice della mostra, e commentate in catalogo dalla Critica d’arte dott.ssa Santa Fizzarotti
Selvaggi. Diplomato presso l’Istituto Statale d’Arte di Roma, Enrico Grasso completa gli studi in scenografia con il Prof. Peppino Piccolo presso l’Accademia di Belle
Arti di Roma, ove frequenta per un periodo anche il corso di pittura tenuto da Franco Gentilini.
Dopo aver avuto delle esperienze nel campo scenografico, si dedica per lungo tempo alla grafica pubblicitaria, collaborando con importanti società a Roma e Milano, ed alla grafica cinematografica e discografica. Nel 1994, abbandonata la grafica, si dedica alla pittura, dapprima con la tecnica dell’acquarello e grafica a china, in seguito alla pittura ad olio ed a tecniche miste. La sua attività artistica ed espositiva ha fatto sì che le sue opere fossero conosciute in tutto il territorio nazionale e internazionale riscuotendo un costante e crescente apprezzamento da parte della critica più raffinata. La mostra è patrocinata dalla Città di Monopoli.


La mostra resterà aperta sino al 15 giugno 2019.

Orario: da martedì a sabato, dalle ore 17.30 alle 20.30
Info: spazioseimonopoli@gmail.com

– tel. 080.802.903 – cell. 339.61.62.515

Contraccademia, Galleria/Laboratorio Permanente

Contraccademia, Galleria/Laboratorio Permanente

Nomi artisti in esposizione:
Damiano Bitritto, Cesare Cassone, Marco Ciccarese, Anna Cristino, Emanuela De Franceschi, Miguel Gomez, Giancarlo Montefusco, Marialuisa Sabato, Azio Speziga, Carmen Toscano.

La Galleria permanente sarà aperta tutti giorni tranne domenica, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30
Nello spazio di Santa Teresa dei Maschi
-BARI-
(città vecchia)

E’ un progetto della Vallisa Bibart sito nella chiesa barocca SANTA TERESA DEI MASCHI che l’Associazione Vallisa Cultura Onlus ha trasformato in galleria d’arte curato da Miguel Gomez.

https://wp.me/p83ry9-abi
L’Arte di Miguel Gomez
ARTICOLO DI CRESCENZA CARADONNA

BARI D’AMARE


RUBRICA /POESIE/


Senza viaggiatore

Brilla lì il mare
mille stelline illuminano
il calmo andar delle onde

terso il ciel turchino
par cantar di antiche gesta
specchiate nel cristallino cilestrino,

quanta storia…
sembra cullar la città ancor sopita

mentre vagano i pensieri
che par nuvole senza viaggiatore
nel desio di un forbito mattino qualunque.


di Cresy Crescenza Caradonna
Inedita


La Rete civica urbana Picone – Poggiofranco

COMUNICATO

La Rete civica urbana Picone – Poggiofranco

Eventi, benessere, giochi e animazione: partono le attività di RCU Picone – Poggiofranco

BARI – La Rete civica urbana Picone – Poggiofranco (Municipio2) è stata la prima a costituirsi, destinataria di 130mila euro previsti dal bando, formata da 23 soggetti (associazioni, scuole, cooperative, liberi professionisti, imprenditori). Un gruppo eterogeneo che con le proprie professionalità/competenze ha sposato l’idea di rendere possibile la collaborazione tra cittadini per migliorare e rendere più vivibile il proprio quartiere.

Identità senza età è il nome scelto dalla RCU Picone – Poggiofranco per identificare il proprio progetto: 143 attività gratuite programmate nell’arco temporale di 18 mesi come previsto.
Eventi benessere, la camminata di meditazione, l’educazione alimentare, i giochi da tavolo in inglese, l’animazione di strada, spettacoli di burattini, laboratori in movimento, il muro narrante ovvero street- art itinerante su pannelli mobili, l’eco-design per promuovere il riuso di materiale riciclabile, le passeggiate urbane, la semina nell’orto, il cinema e la musica, il teatro, le letture animate, il caffè pedagogico, i cortili della creatività, il social-tango come terapia.

Queste sono solo alcune delle attività previste, che non solo hanno come obiettivo l’accendere la passione e la partecipazione dei residenti in un’ottica più civica e civile, ma hanno anche l’intento di valorizzare una serie di luoghi, patrimoni del territorio, che rappresentano l’essenza stessa della condivisione, degli spazi comuni. Cortili delle scuole e giardini condominiali, parco Carrante, Orto Domingo, Il mercato di Santa Scolastica, Parco degli Aquiloni, piazzetta dei Papi, il parco Don Tonino Bello, Santa candida, C.A.P. Arca di Noè, la parrocchia Maria Santissima Addolorata, sono solo alcuni dei luoghi che prenderanno vita e a loro volta trasmetteranno linfa vitale ai due quartieri e ai loro abitanti accrescendo lo spirito di comunità, costruendo collaborazioni, lavorando insieme per il bene comune.

La rete sarà presentata alla cittadinanza il 1 giugno alle ore 11:00 in occasione della “Festa di Primavera” che si svolgerà in Orto Domingo, luogo che, per la città di Bari, rappresenta un “modello di innovazione sperimentale aperto e inclusivo.

Spiega Luca Ottomanelli, presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Parco Domingo Comunità Empatica e Sostenibile e capofila della rete: “Il filo conduttore è stata la voglia di leggere in profondità i bisogni del nostro territorio e di rispondere attraverso progetti concreti che possano stimolare la partecipazione civica, anche attraverso azioni che siano direttamente fruibili dai cittadini. Proveremo a fare questo con le nostre competenze ma anche animando il nostro quartiere con eventi che favoriscano lo sviluppo di un nuovo modo di stare insieme, promuovendo un senso di comunità innovativo”.

Prendono parte al progetto “Identità senza età” della Rete Civica Picone-Poggiofranco i seguenti partners:

1) Associazione Parco Domingo Comunità Empatica e Sostenibile, fondata a Bari nel luglio 2015 con lo scopo di promuovere e valorizzare le competenze della popolazione residente, perseguendo lo scopo di soddisfare i bisogni della Comunità locale, creare percorsi di cittadinanza attiva e di partecipazione. E’ affidataria del primo Orto Urbano a Bari su suolo pubblico;

2) Associazione Luca Samele, ente senza scopo di lucro per la promozione della cultura contemporanea attraverso la valorizzazione di giovani artisti;

3) ADZ! Agenzia di comunicazione, nasce dall’unione di un gruppo di professionisti che hanno deciso di fondere la loro cultura ed esperienza in comunicazione con le nuove opportunità del digitale;

4) URBAN TEXTURE srls, piattaforma digitale di crowdfunding civico e specialista che si occupa di ricercare finanziamenti per progetti di rigenerazione urbana, sociale e di sviluppo per la città;

5) Società Cooperativa Sociale Voglia di Bene, fondata a Bari nel 2015 ha lo scopo di offrire servizi utili alla crescita della persona, all’interno del territorio in cui è nata ed ha sede;

6) Stilo Editrice s.c.r.l editoriale con sede in Bari nel quartiere Picone, dove svolge con continuità la sua attività editoriale dal 1999; le sue pubblicazioni sono dedicate alla grande letteratura internazionale e nazionale, alla filosofia e alla vita sociale;

7) AICIS (Associazione Italiana Counseling Integrato e Sostegno) – Promuovere comunità empatiche, nata ad ottobre del 2011 e costituita da professionisti che da 20 anni condividono esperienze professionali su tutto il territorio nazionale svolgendo attività di formazione, consulenza e volontariato all’interno di istituzioni pubbliche e private;

Motorecyclos nasce dalle passioni di Pierluigi Portolano, designer e pubblicitario. Sì occupa di arte, grafica, fumetto, cinema, fotografia e ovviamente motociclette;

9) Coop. San Francesco, nata al fine di perseguire l’interesse generale della comunità nella promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi, e l’implementazione e la salvaguardia dell’occupazione;

10) Associazione Abacus, nata a settembre 2016 e costituita da giovani under 40, si occupa di didattica alternativa basata sul l’utilizzo del gioco da tavolo nell’apprendimento delle scienze naturali;

11) Associazione Alzheimer si occupa di malati di Alzheimer con l ‘obiettivo di stimolare in modo divertente il cervello con attività specifiche, favorendo il mantenimento delle autonomie residue, la socializzazione e la condivisione;

12) Associazione Factory arte in volo Associazione artistica-teatrale, si occupa di eventi musicali e di teatro, organizza corsi per piccoli e adulti;

13) Mediaeuro società srl, si occupa di realizzazione di nuove iniziative produttive in ambito delle telecomunicazioni e delle recezioni via etere o via cavo e di trasmissioni di spettacoli e comunicati radiotelevisivi in ambito locale;

14) Coop dalla luna, Cooperativa di professionisti under 40, svolge attività ludico-ricreative con ragazzi affetti da autismo;

15) Studio di architettura Ottomanelli, studio professionale di eco design;

16) Associazione Marzialmente, si occupa di diffondere le arti marziali con l’obbiettivo di migliorare l’identificazione e la consapevolezza di sé per superare aggressività, difficoltà emotive, comportamenti antisociali;

17) Gianluca Lombardi, naturopata, si occupa di benessere psico-fisico-sociale, attraverso la promozione di laboratori interattivi su salute e benessere rivolti a tutte le età;

18) Lab 4 project, associazione di promozione sociale e turistica, sostiene e tutela finalità a carattere sociale, turistico, civile e culturale;

19) Coop il Nuovo Fantarca, opera per la promozione dei diritti umani, della giustizi sociale e dello sviluppo della persona tali attività trovano attuazione in percorsi culturali di media education e tecnologie multimediali;

20) APS Social Maxima, si occupa di integrazione individualizzata e integrata, promuovendo l’animazione di strada e il teatro di figura;

21) Associazione Nord sud, si occupa di educazione alimentare in particolare dei prodotti tipici pugliesi che promuove e diffonde;

22) Associazione Crea il tuo evento, promuove attività ludico, ricreative, artistiche, contribuendo alla formazione in ambito sociale in particolare delle famiglie disagiate e dei diversamente abili;

23) Associazione Bari e i colori del mondo, esercita attività di informazione, formazione ed educazione sui temi della fotografia promuovendo convegni, seminari, laboratori sul tema.

“LEONARDO DA VINCI IL GENIO DEI GENI”di Crescenza Caradonna

Avatar di Crescenza Caradonna (Cresy)CRESY CRESCENZA CARADONNA

Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un inventore, artista e scienziato italiano.

“LEONARDO DA VINCI IL GENIO DEI GENI”

Ingegno
talento
spirito rinascimentale

genio assoluto di infinite espressioni
personificazione d’arte e conoscenza
incarnate nel suo profondo

pittore
scultore
architetto
disegnatore
ritrattista
scenografo
anatomista
musicista
botanico
ingegnere
progettista

genio dei geni
raro ed universale
Leonardo da Vinci

di indiscusse virtù

anima inquieta
stupore del mondo
irripetibile maestro rinascimentale
di una espressione designata ad andar oltre fino ai nostri giorni

per sempre
il genio dei geni.

Cresy Crescenza Caradonna

Cresy Crescenza Caradonna

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La focaccia più buona d’Italia è barese

  • ANSA.it
    Puglia

La focaccia più buona d’Italia è barese

Competizione al Fico Eatalyworld tra Puglia e Liguria

(ANSA) – BARI, 26 MAG – La focaccia pugliese, e in particolare quella barese dello storico panificio Fiore, è la più buona d’Italia. A decretarlo, a Bologna, il FICO Eatalyworld, parco tematico dedicato al settore agroalimentare e alla gastronomia. A sfidarsi a colpi di focaccia, Tony Fiore, titolare dell’omonimo panificio, e un panificatore di altissimo livello proveniente dalla Liguria. I due contendenti, inviati espressamente e nominalmente a Fico hanno impastato la focaccia, nei forni messi a disposizione. In Arena, invece, è stata realizzata la quantità necessaria affinché la giuria composta da un centinaio di persone qualificate, potesse degustare e votare.
    La vittoria del panificio barese è stata schiacciante.
    Soddisfatto ed emozionato Tony Fiore: “sono molto lusingato e devo dire che anche la focaccia ligure era molto gustosa. Ma – consentitemelo senza essere tacciato di presunzione – la Puglia non teme confronti, soprattutto quando si parla di gastronomia e alimentazione in generale”.

CRESCENZA CARADONNA
pugliadaamareonline@gmail.com

Leonardo, i disegni del corpo umano precisi come una Tac

ANSA

#8c8c8c;letter-spacing: normal;text-transform: none;text-align: left">Arte e medicina a confronto nella mostra all’Università di Milano

Il cranio, la colonna vertebrale, il cuore, gli arti: nei disegni di Leonardo da Vinci ogni parte del corpo umano è rappresentata con una tale precisione e dovizia di particolari da essere perfettamente sovrapponibile alle più moderne immagini biomedicali ottenute con tecnologie d’avanguardia come la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata.

Lo si evince dalla mostra ‘L’anatomia di Leonardo. Un confronto tra arte, scienza e medicina’, all’Università degli Studi di Milano: visitabile fino al 1 giugno, affianca una selezione di disegni del codice Windsor alle corrispettive immagini radiologiche moderne per evidenziarne la straordinaria somiglianza.

Il cranio

Leonardo raffigura una vista latero-superiore di un cranio scallottato, con l’esposizione dei nervi cranici e del tragitto dell’arteria meningea media, che scorre sulla parte interna della volta cranica.
L’immagine radiologica posta a confronto è una ricostruzione tridimensionale di immagini ottenute mediante tomografia computerizzata con algoritmi specifici per la visualizzazione delle strutture ossee e successiva eliminazione manuale di segmenti ossei.

In questo accostamento di sezioni differenti, Leonardo pone a confronto un’immagine frontale di un cranio (a sinistra) con una sua sezione coronale (a destra) che mette in evidenza i seni paranasali frontali e mascellari, gli elementi dentari e il canale mandibolare con il forame mentoniero.
L’immagine radiologica è l’unione di due ricostruzioni tridimensionali “a falsi colori” di immagini di tomografia computerizzata, ottenute con algoritmi specifici per la visualizzazione delle diverse strutture dentali.

La mano

In questi fogli Leonardo ritrae in maniera dettagliata l’anatomia della mano: nel recto, vengono raffigurati i tendini del muscolo flessore profondo delle dita, che scorrono sotto il legamento trasverso del carpo nella struttura denominata tunnel carpale. Nel verso, le ossa della mano vengono designate con sigle e descritte in maniera particolareggiata.
Le immagini radiologiche sono, a sinistra, una sezione di risonanza magnetica acquisita con tecnica di “soppressione del grasso” al fine di meglio visualizzare i tessuti molli e, a destra, una radiografia digitale “tradizionale” in proiezione standard postero-anteriore.

La colonna vertebrale

Leonardo è stato il primo a descrivere le tipiche curvature della colonna (lordosi lombare e cifosi toracica). La struttura dei corpi vertebrali è rappresentata in maniera ancora rudimentale, così come le articolazioni costo-vertebrali. Tuttavia, in disegni di epoca successiva, l’architettura dei corpi vertebrali è stata messa a fuoco in maniera più precisa grazie alle numerose dissezioni anatomiche eseguite.
L’immagine radiologica posta a confronto è ottenuta mediante risonanza magnetica: rappresenta una sezione sagittale della colonna vertebrale passante al centro dei corpi vertebrali e del canale vertebrale.

Il piede

In questo disegno Leonardo raffigura in diversi orientamenti le ossa del piede; sono descritti con dettaglio le ossa del tarso, i metatarsali e le falangi.
Le immagini di radiografia digitale “tradizionale” poste a confronto rappresentano il piede in diverse proiezioni standard: dorso-plantare (A) e medio-obliqua (B).

Il cuore

L’architettura del cuore è oggetto di numerosi disegni di Leonardo. A lui si deve la divisione in quattro camere (due atri e due ventricoli) e la scoperta che la contrazione degli atri è asincrona rispetto a quella dei ventricoli. Descrisse inoltre nel dettaglio le trabecole carnee, piccole strutture muscolari visibili sul versante interno dei ventricoli.
L’immagine radiologica posta a confronto è una ricostruzione bidimensionale del cuore e dei grandi vasi passante per l’atrio sinistro, ottenuta mediante tomografia computerizzata dopo somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto iodato.