FOGGIA

FOGGIA

Foggia; (Fògge in dialetto foggiano) è un comune italiano di 148 174 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia, in Puglia.

Situata al centro del Tavoliere, si è sviluppata soprattutto dopo l’opera di bonifica. Capoluogo di Capitanata, è sede della Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia ed importante nodo stradale e ferroviario, nonché centro nevralgico degli antichi tratturi della transumanza.

È sede di industrie operanti in vari settori: alimentare, tessile, chimico, meccanico e di produzione dei materiali da costruzione, è inoltre sede arcivescovile metropolitana, nonché (dal 1999) sede universitaria autonoma.

Nonostante il terremoto del 1731 e i bombardamenti che colpirono la città durante la seconda guerra mondiale, vanta un discreto centro storico.

Foggia sorge al centro del Tavoliere delle Puglie, tra il torrente Celone e il fiume Cervaro, a metà strada tra il golfo di Manfredonia, il promontorio del Gargano e i monti della Daunia.

Il territorio sorge in un’area geografica pianeggiante e presenta un’escursione altimetrica di 291 metri, con un’altitudine compresa tra i 19 e i 310 metri. La casa comunale si trova a 76 m s.l.m.

La città giace su terreni di origine argillosa, soggetti a elevato ristagno idrico. Essa rientra nella zona indicata a sismicità media.

Piazza ovale che non finisce più, d’una strana potenza. È tutta sparsa di gobbe, sconvolta, secca, accecante di polvere… nessun luogo avrebbe più diritto d’esser dichiarato monumento nazionale»
(Giuseppe Ungaretti, descrizione del Piano delle Fosse)

Chiesa e arco dell’Addolorata nel cuore del centro storico – Esempio di Barocco Pugliese

Secondo l’opinione più diffusa, il nome Foggia deriverebbe dal latino fovea, cioè “fossa”. Ma “fossa” non è da riferirsi, come pure generalmente si fa, solo alle fosse granarie, anche se già in epoca angioina sono attestate queste strutture a Foggia, centro del Tavoliere, la cui attività tipica è la coltura del grano.

Fovea, invece, può anche significare “una fossa” intesa come “bacino imbrifero”, probabilmente quello attestato nella leggenda dell’Iconavetere e richiamato dallo stemma cittadino. Per molti studiosi, infatti, la “foggia” indicherebbe la pozza nella quale defluiscono i corsi d’acqua che provenengono dalle colline.

Per altri il nome sarebbe legato, invece, alla leggenda dello scoprimento dell’icona della Madonna nicopeia (collegata a una forma mitica diffusa in area adriatica e greca e che trova confronti nella nascita di Venere dalle acque), e in particolare alle fiammelle galleggianti sull’acqua. Questa è l’ipotesi, peraltro assai improbabile, secondo cui il nome della città deriverebbe da “fuoco” e, conseguentemente, dal titolo del santuario dell’Incoronata, Sancta Maria de Focis, che in realtà significa “Santa Maria della Foce”, e non “dei Fuochi”

«Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti.»
(Gabriele D’Annunzio, I pastori)

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La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima.

(Henri Bergson)

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