GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE A BARI


La giornata internazionale della lingua madre è una celebrazione indetta dall’UNESCO per il 21 febbraio di ogni anno per promuovere la madrelingua, diversità linguistica e culturale e il multilinguismo.
Istituita nel 1999, nel 2007 è stata riconosciuta dall’Assemblea generale dell’ONU, contemporaneamente alla proclamazione del 2008 come Anno internazionale delle lingue.


Si è svolta a Bari presso la sede della SAID , Associazione Internazionali Docenti, sita in via Intendenza, 18/a nella zona vecchia della città di Bari, la GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE 2024.

La Giornata internazionale della madre lingua viene celebrata ogni anno il 21 febbraio, con l’obiettivo di promuovere la diversità linguistica e culturale nel mondo. Questa giornata è stata istituita dall’UNESCO nel 1999 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle lingue madri e per preservare la loro diversità e vitalità. La madre lingua è quella che ci accompagna fin dalla nascita, quella con cui impariamo a comunicare con il mondo e che ci lega alle nostre radici culturali e identitarie. Ogni lingua è un tesoro da custodire e valorizzare, poiché riflette la storia, la tradizione e la ricchezza di un popolo. La giornata internazionale della madre lingua ci ricorda l’importanza di preservare e promuovere le lingue minoritarie e di tutelare i diritti delle comunità linguistiche, per una società più inclusiva e rispettosa delle diversità. Ogni lingua è un patrimonio unico e irripetibile, e celebrare la propria madre lingua significa anche celebrare la ricchezza e la bellezza della diversità culturale nel mondo.


Sulle ali del vento, parole danzano,
il cuore della madre lingua risplende
in essa il passato e il presente si intrecciano,

memorie antiche che il tempo difende.
Parole dolci come carezze al cuore,
suoni antichi che raccontano storie,

la madre lingua, un dono di valore,
che porta con sé antiche memorie.

Celebriamo questa giornata speciale,
onorando la lingua che ci lega,
con voce forte, in un coro universale,
la madre lingua, tesoro che protegga.

La nostra lingua madre, la nostra terra,
collega le nazioni
attraverso te, tutte le cose sono condivise,
in uno, radunandoci.

Tu, madre di tutte le lingue,
della diversità universale,
in te tutti si uniscono
uniti, sotto un’unica verità.

Attraverso te parliamo e comprendiamo
in te esprimiamo i nostri sentimenti,
tu sei il collegamento tra le nazioni
tra le culture.

Tu sei il paese, tu sei la casa
conosciuta da tutte le nazioni,
tu sei la lingua internazionale
in te siamo tutti un solo Paese.

Grazie, madrelingua
attraverso te, siamo uno
Una voce, un paese.


La serata organizzata dalla prof. Virna Iacobellis presidente Said Associazione Docenti Bari con la collaborazione del prof.Nicola Cutino presidente Associazione Mondo Antico e Tempi Moderni Bari, ha visto la partecipazione di un folto pubblico di estimatori della lingua vernacolare e italiana che si sono riuniti per celebrare la GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE 2024.
La serata ha visto la presenza del dott. Antonio Peragine vice presidente di RETEWEBITALIA.NET primo network italiano di 60 quotidiani online,giornalista e Direttore che ha registrato la serata per gli amici pugliesi residenti all’estero.
Ospite il dott.Giuseppe Cascella presidente Commissione Culture Sport presso il Comune di Bari che ha fatto in sintesi il punto della situazione culturale della città pugliese.
Ospite dott.ssa Crescenza Caradonna direttrice del giornale online PUGLIA D’AMARE QUOTIDIANO, presente su due piattaforme internet (https://cresypuglia.home.blog/), (https://daamarepuglia.wordpress.com/), gruppo fb (pugliadaamarequotidiano.it ) e pagina fb ( PUGLIA D’AMARE QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE • Follower: 4360 ).
Da ricordare l’artista Catia Cavone che ha donato una sua opera molto significativa che rappresenta un vicolo della città vecchia di Bari dal titolo: Il profumo di Bari.
Molti tra poetesse e poeti sono intervenuti con le loro liriche che hanno deliziato i presenti.
Le popizze e le sgagliozze tipiche della cucina barese hanno ingolosito i palati degli invitati concludendo la bella serata in allegria e convivialità.
Cresy Caradonna






“Bari Amore mio”

Bari amore mio
Bari mare e sole

Bari il calore della gente
Bari crocevia di popoli

Bari nel mio cuore,
sento l’odore del mare
ovunque io vada

sento i profumi del borgo antico
ovunque io mi trovi
sento nostalgia di te
solare e azzurra città,

barche e marinai attraccano al molo
chi pesca,
chi ripara le reti,
chi ricorda vecchie storie,
questa è Bari

Bari viva
Bari delle genti
Bari amore mio.

Cresy Crescenza Caradonna
dir. di

PUGLIA D’AMARE QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE
e

di Io Amo Bari



pugliadaamareonline@gmail.com
Info/Contatti



BARI


Bari [‘baːri]; fino al 1931 Bari delle Puglie) è un comune italiano di 316 169 abitanti, capoluogo della regione Puglia e dell’omonima città metropolitana.



Bari è il comune italiano ed europeo più popoloso che si affaccia sul Mare Adriatico, inoltre la città ha una solida tradizione mercantile-imprenditoriale e da sempre è punto nevralgico nell’ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con i balcani. Il suo porto è il maggiore scalo passeggeri italiano del mare Adriatico. Dal 1930 si tiene a Bari la Fiera del Levante, tra le principali esposizioni fieristiche d’Italia.

È nota anche per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale condizione ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente e anche un importante centro di comunicazione interconfessionale tra l’Ortodossia e il Cattolicesimo.

San Nicola veneratissimo tra cattolici, ortodossi è considerato il protettore delle ragazze e dei naviganti. La vicenda del trafugamento della salma è adombrata da sospetti circa l’attendibilità storica del fatto. La tradizione vuole che quando Myra cadde in mano musulmana, Bari e Venezia, città rivali, entrarono in competizione per il possesso delle reliquie. È noto che la spedizione barese formata da 62 marinai, battendo sul tempo i Veneziani, riuscì ad impadronirsi per prima delle spoglie del Santo, che il 9 maggio 1087, furono depositate in una chiesa di benedettini sotto la custodia dell’abate Elia. La leggenda narra altresì che le spoglie furono collocate nel luogo in cui si fermarono i buoi che trainavano il corpo del Santo. L’abate (poi vescovo di Bari) iniziò la costruzione di una nuova chiesa. L’edificazione terminata entro poco, consentì la consacrazione che fu operata nel 1089 da papa Urbano II. Solo dopo fu edificata l’attuale basilica romanica. Ancora oggi sono custodite, sotto l’altare della cripta, le ossa del Santo patrono della città. Proprio da queste ossa i monaci avrebbero estratto un liquido dalle potenzialità taumaturgiche, chiamato manna. A questa vicenda vanno ricondotte le qualità di taumaturgo attribuite a san Nicola.


Lo stemma cittadino è uno scudo sannitico “partito d’argento e di rosso timbrato da una corona di città”.

Esso risalirebbe al tempo delle crociate: l’argento, che in araldica corrisponde al bianco, simboleggerebbe la purezza della fede, mentre il rosso rappresenterebbe il sangue versato in sua difesa.

Lo scudo è accompagnato da un ramo di ulivo (a sinistra) e uno di leccio (a destra) decussati sotto la punta dello scudo e annodati da un nastro con i colori nazionali.

Gonfalone del comune di Bari