“Prima della vaccinazione era già autistico”: la testimonianza di una mamma, sdegnata per come l'autismo viene strumentalizzato dagli anti-vaccinatori.

“Prima della vaccinazione era già autistico”: la testimonianza di una mamma, sdegnata per come l’autismo viene strumentalizzato dagli anti-vaccinatori.

La mia è una storia che migliaia e migliaia di madri con bambini autistici potrebbero raccontare, però nessuno chiede loro di farlo…

Un pomeriggio di sole nella primavera del 2009: una madre si siede in uno studio medico, con un bambino paffuto di un anno in grembo. Il medico di famiglia guarda i suoi appunti e chiede alla mamma di confermare la data di nascita del bambino. La mamma risponde: “ometto, buon compleanno!” Il medico sorride: “Ora, gli tiri su solo la manica, e possiamo lasciarlo tornare alla sua torta di compleanno”. La mamma concorda e il vaccino Mpr viene iniettato. Con sorpresa della madre e del medico, il bambino si mette a ridere.

Quella sera: viene portata la torta di compleanno al bambino. Egli indietreggia, piangendo. Dieci giorni più tardi: il bambino si sveglia nella notte, singhiozzando. La sua temperatura corporea è elevata. La madre gli somministra paracetamolo e baci. All’età di due anni e quattro mesi: al bambino, centro del mondo della sua mamma e del suo papà, viene diagnosticato un grave disturbo autistico.

Coincidenza..? Sì!

Mio figlio ha l’autismo. Non ha mai guardato o mangiato la sua torta di compleanno, ma era più o meno quello che papà ed io ci aspettavamo quando l’abbiamo comprata. Era caldo e scontroso alcuni giorni dopo la vaccinazione, ma la mattina successiva stava bene. Questo è ciò che accade quando il corpo sviluppa la sua risposta immunitaria contro il vaccino. Era sorridente, felice e autistico prima che gli venisse somministrato il vaccino Mpr e, all’età di quattro anni, non è cambiato nulla.

Mi è stato subito chiaro non appena ho incontrato il mio piccolo Pwdin (come lo chiamo nel mio blog, www.autismum.com) che era diverso – non aveva il riflesso di suzione e, per le prime settimane di vita, non riusciva/non poteva aprire gli occhi per un certo periodo di tempo. La diagnosi di autismo non è stata una sorpresa. Non ha frantumato il nostro mondo, non ha distrutto i nostri sogni, né ci ha fatto entrare in lutto, né abbiamo iniziato a lamentarci o digrignare i denti.

È stato un sollievo ed abbiamo iniziato a interagire in rete con gruppi di disabili e a cercare di accedere a servizi per ottenere qualunque cosa di cui avesse bisogno nostro figlio. Ci sono genitori ai quali una diagnosi di autismo provoca uno shock, ma noi abbiamo avuto tempo di accettare chi è il nostro bambino e ci piace così com’è.

Sono stata coinvolta nella battaglia in difesa del vaccino soprattutto perché odiavo il linguaggio che i sostenitori del movimento anti-vaccinazione usavano per descrivere i bambini con autismo – bambini come il mio bellissimo figlio. Odio l’immagine del bambino, una volta perfetto, ma ora interrotto, danneggiato o rubato. Mi si spezza il cuore che genitori possano parlare dei propri figli in quel modo.

Più leggevo, più mi rendevo conto che i gruppi anti-vaccinazione stavano usando la condizione di mio figlio, che non è una tragedia e né un evento, per terrorizzare i genitori nel fare scelte di salute mediocri e far circolare i loro prodotti.

Oltre a causare la ricomparsa di malattie come pertosse e morbillo, il movimento anti-vaccinazione ha causato un danno incredibile alle persone autistiche. L’idea che essi siano in qualche modo meno che umani è disgustoso ed è stata usata come scusa per infliggere “trattamenti” degradanti e raccapriccianti a bambini autistici.

Martine O’Callaghan: una madre che lavora da casa. Suo figlio, chiamato Pwdin nel suo blog Autismum, ha quattro anni e ha gravi disturbi autistici e di apprendimento. Martine è una scrittrice freelance che scrive regolarmente articoli al sito di attualità, revisioni e opinioni Nerditorial.com.

La storia originale su vaccinestoday.eu

“IL BAROCCO SICILIANO”di Crescenza Caradonna

di Crescenza Caradonna


IL BAROCCO SICILIANO

“Il Barocco Siciliano che si esprime”

Claudio Sciacca conosciuto in tempi non sospetti agli albori del suo percorso artistico, è un artista che nasce dalla semplicità del barocco siciliano che mi piace definire “Barocco Naif”.
Il talento del maestro Claudio Sciacca germoglia nelle sue origini radicate alla sua amata terra siciliana che porta in scena nelle sue opere cariche di patos emotivo e visivo.

Mi piace evidenziare la capacità dell’uomo Claudio di scindersi dall’artista ponendo ben salda la sua realtà quotidiana oltre l’arte. Un incontro  di molti anni fa tra me ed il maestro casuale, nato sui social network ma divenuto con il tempo stima reciproca che è cresciuta con gli anni.

Riconoscere un talento è cosa giusta ma il percorso che porta alla visibilità collettiva già iniziato per l’artista Claudio, non sarà facile ma lungo, faticoso e fatti di innumerevoli sacrifici ma sono convinta che il maestro riuscirà a raggiungere i suoi obbiettivi auspicabili da me in primis perché “
L’arte è vita”.

Puglia d’amare
Quotidiano d’informazione


 

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LA SCARPETTA ROSSA: LIBERE DI SCEGLIERE …CON IL CUORE a Modugno (BA)

Crescenza Caradonna

LIBERE DI SCEGLIERE …CON IL CUORE

presso
Teatro G.Fava
Modugno
Bari
25 novembre 2019
VII edizione
Giornata Internazionale
contro la violenza sulle donne


La mia accorata recita della poesia
“La scarpetta rossa” deliziosamente immortalata da Luciano Anelli, giornalista delle pari opportunità pluri premiato, CHE ATTRAVERSO I CLICK della sua macchina fotografica, testimonia tutto il suo operato ultra decennale, a favore delle donne che non si limitata solo a semplici fotografie ma ad un impegno costante nel quale ci mette la faccia parlandone nelle scuole, ed in tuttte le sedi opportune.

“La scarpetta rossa”

Nei rossi di un tramonto
nei rossi dello scorrere del sangue
nel rosso di mille scarpette rosse
si annida il dolore

compare a tratti
scompare tra le pieghe della pelle nuda
si annida per sempre nel cuore ferito

l’anima urla
il corpo si ribella
la mente vola,

lì una farfalla così leggera e bella
ti sfiora il viso
si posa sull’anima
è come quella scarpetta rossa
che sembra prender il volo…

una
dieci
cento
mille
nel vortice rosso di un amore malato.

Cresy Crescenza Caradonna
https://cresypuglia.home.blog/direttora-crescenza-caradonna/


Nessuna descrizione della foto disponibile.
Luciano Anelli, giornalista delle pari opportunità

I VIDEO/SPOT: “NO VIOLENZA SULLE DONNE” presentato durante la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne Teatro G. Fava Modugno Bari 25 novembre 2019

Si ringraziano, per la partecipazione al video, le oltre 150 persone che hanno aderito al progetto, Gennaro Maiorano per la collaborazione a questa realizzazione e Tiziana Stefanelli autrice ed interprete del brano: “Io meno me”
Da un’idea di Luciano Anelli

IL DISAGIO E LA SOFFERENZA DEI MINORI NEL MONDO Un quadro desolante che turba la coscienza. di Eduardo Terrana

IL DISAGIO E LA SOFFERENZA DEI MINORI NEL MONDO

Un quadro desolante che turba la coscienza.

di Eduardo Terrana

L’accoglienza, l’amore, la stima, il rispetto, non sempre costituiscono una nota distintiva, nel caso, in particolare , dei bambini, la cui realtà di disagio e di sofferenza nel mondo evidenzia connotazioni che non possono non turbare la coscienza e far riflettere-
La condizione dei bambini è ancora drammatica in Molti Paesi e si presenta difficile anche in Italia e nel Resto dell’Europa. Esistono violazioni antiche, storiche dei diritti dei minori,come la povertà, la fame, la mancanza di cure e di assistenza adeguate, ma anche violazioni più recenti legate alla evoluzione dei fatti e delle relazioni degli uomini, come lo sfruttamento minorile nel lavoro, l’impiego di minori in operazioni belliche, lo sfruttamento sessuale e pornografico.
E ciò nonostante che “La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia” sia stata sottoscritta da tutti i governi del mondo, tranne gli Stati Uniti , che l’hanno sottoscritta ma non ratificata. Rileviamo in breve sintesi il quadro della situazione.
Sono 17 milioni i bambini che ogni anno muoiono per fame, per mancanza di acqua pura e di impianti igienici che influiscono sullo stato di salute e di nutrizione della gestante e sulle condizioni igieniche e sanitarie in cui avviene il parto.
Oltre 800 milioni di bambini soffrono problemi connessi alla nutrizione e alla salute. Vivono in paesi con un reddito annuo di poco meno di 100 dollari; 2,2 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni muoiono ogni anno di dissenteria; la sottoalimentazione colpisce ogni anno 100 milioni di neonati. In Italia i bambini al di sotto dei 14 anni che si trovano sotto la linea definita di povertà sono circa 12 milioni.
Premesso che dietro ogni bambino sfruttato c’è sempre qualcuno che abusa di lui e che trae vantaggio dal suo lavoro, si stima che sono: oltre 73 milioni i bambini che il lavoro in età precoce distoglie dalla soddisfazione di bisogni fondamentali e dalla prevenzione da esperienze che possono comprometterne una crescita armoniosa. Un fenomeno questo che provoca problemi per la salute del bambino, lo distoglie dall’attività scolastica e lo espone ad esperienze dannose sul piano psicologico e morale. Esistono poi forme particolarmente severe di sfruttamento minorile, che consistono essenzialmente nella riduzione in schiavitù di bambini e di adolescenti, innescata spesso dai debiti contratti dai genitori. Gravissimo poi è lo sfruttamento dei minori a scopo commercio di organi, oppure a scopo sessuale ( turismo sessuale ); nonché l’uso di minori per la produzione di materiale pornografico, che sta assumendo sempre più vaste dimensioni anche grazie all’apertura di siti telematici su internet appositamente dedicati a pedofili ; ed ancora lo stupro di minori, anche in ambito domestico ad opera di un parente, di un amico; e la prostituzione minorile, particolarmente nelle grandi città.
Il problema di bambini handicappati appare in tutta la sua gravità ove si pensi che nel mondo un bambino su dieci nasce o acquisisce un handicap fisico, sensoriale o psichico.
Dati ugualmente preoccupanti sono quelli relativi al rapporto bambini-droga; molti i bambini figli di madri tossicodipendenti che nascono prematuri e sottopeso; non meno inquietante , d’altra parte, nei paesi sviluppati è l’abuso di psicofarmaci per bambini irrequieti o iperattivi.
Un’altra realtà dura ed angosciosa è anche quella dei bambini rifugiati: esposti alle vicende spesso tragiche connesse alla fuga dai loro paesi; costretti a vivere in condizioni per lo più precarie in campi di accoglienza; minacciati nella loro crescita psicologica per lo sradicamento dal loro ambiente sociale e per la vita in condizioni di forti privazioni, materiali ed immateriali, in cui gli stessi genitori, non possono rappresentare modelli sicuri.
Altra situazione di rilievo è quella dei figli dei lavoratori migranti, che costituiscono oggi uno dei gruppi maggiormente a rischio.
I dati, inoltre , relativi al fenomeno dei Bambini Soldato sono disarmanti: sono 20 milioni le vittime negli ultimi 10 anni di tutte le guerre; 4 milioni i mutilatini; 10 milioni i traumatizzati psicologici; diversi milioni gli orfani o i baby profughi separati dai genitori. Si contano 38 paesi che hanno bambini in armi, in età che varia dai 7 ai 17 anni.
Altro aspetto inquietante è quello dei Bambini nelle Zone Rurali in varie parti del mondo. Si stima in 700 milioni i bambini sparsi per il mondo in fredde montagne, nei caldi deserti ed in molte aree agricole arretrate. I bambini di queste aree hanno in comune problemi di salute, di nutrizione, di mancanza di opportunità scolastiche, di precoce impiego nel lavoro nei campi, di isolamento dal resto del mondo.
Aree di sottosviluppo poi esistono nel mondo industrializzato rappresentato dalle periferie urbane degradate in cui la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali dei bambini si presenta in forma ancora più acuta, perché è evidente e stridente il contrasto con le condizioni di vita delle classi più abbienti.
Nell’area della Unione Europea si contano circa 10 milioni di poveri in tale situazione e di questi oltre 4 milioni sono bambini.
Queste famiglie hanno in comune: carenze di reddito, alloggi inadeguati, assenza di almeno un genitore, alta mortalità infantile, stato di malnutrizione, che influisce anche sull’aspetto fisico dei bambini, condiziona la loro integrazione sociale , provoca ritardo nello sviluppo mentale e difficoltà di adattamento alla scuola.

Le cronache poi riferiscono spesso di incredibili ed atroci violenze subite dai bambini. Trattasi di episodi che rivelano un aspetto, il più esasperato e drammatico, di una realtà basata su un insano rapporto tra adulti e bambini, che li vede vittime delle insoddisfazioni e dei conflitti dei genitori e, più in generale, di un costume sociale che, per un turpe risvolto della ideologia consumista, tende a considerarli prodotti, oggetti di proprietà, per cui il bambino può venire sballottolato da un genitore all’altro, da una scuola all’altra, dai genitori in lite che si avviano al divorzio. E’ il bambino oggetto! che se alla nascita riesce male e disturba di notte il sonno del genitore può anche essere picchiato, tanto lui non protesta, non sciopera, non si ribella e come potrebbe? E la casistica, purtroppo,non si esaurisce qui! Se ci soffermiamo infatti a riflettere sui tanti aspetti del disagio e della sofferenza minorile ci accorgiamo che la situazione nella quale tanti bambini sono privati della dignità, dei diritti umani, come anche dei mezzi basilari di sopravvivenza , è collegata ad una visione della vita chiusa in se stessa, che impedisce, l’amore, il rispetto, la generosità e la solidarietà.
Non suscitano infatti minore disagio o sofferenza le particolari condizioni: del bambino ospedalizzato; del bambino senza famiglia che passa da istituito in istituto; del bambino oggetto di generale discriminazione per motivi legati alla sua condizione economica e sociale; del bambino leso da una incontrollata gestione dei mezzi di comunicazione di massa; del bambino strumentalizzato o comunque non interpellato nelle cause di separazione, divorzio, decadenza della patria potestà.
Insomma rappresentiamo l’amara condizione di un bambino al quale sembra essere negato una sua identità e dignità, usato dalla società dei consumi , a secondo del caso, con le determinazioni più varie: bambino maltrattato, bambino discarica, bambino violentato, bambino televisivo ( dipendente ed alienato ), bambino oggetto .
La ricorrenza della Giornata Universale del Bambino, che celebra ogni anno nel mese di novembre  l’anniversario della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20-11-1989, è un’occasione per ricordare a tutti a tutti gli Stati il loro impegno e dovere a prestare una prioritaria attenzione alla condizione minorile ed in particolare alle situazioni di disagio e di sofferenza dei minori, nello spirito di quanto afferma la Convenzione che all’art. 1 sancisce che “ il bambino deve essere protetto al di fuori di tutte le considerazioni di razza, nazionalità e fede”  sempre!

Eduardo Terrana
Saggista e conferenziere internazionale su diritti umani e pace
Tutti i diritti riservati all’autore

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PUGLIA D’AMARE QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE


ALYAN

Alyan
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Migranti, storia di Aylan: bimbo della foto-simbolo. Il papà: “Ho provato a salvarlo”. La fotografa: “Ero pietrificata”

ALYAN

Maglietta rossa
pantaloncini blu

blu
come quel mare che ti ha cullato
nel tuo ultimo viaggio terreno

Alyan
piccola creatura
innocente
pietrificato è il mio cuore

lacrime
preghiere
per mille sogni infranti

Alyan
che insegna come la pace,
quella pace arcobaleno
possa divenire realtà,

per non vedere più morire
vittime che non hanno nessuna colpa
eccetto quella d’essere nati
dall’altra parte del mondo
dove imperversa una crudele guerra
che scampo non lascia a nessuno
ma solo sterminate infeconde terre
di odio e sangue.

Cresy Caradonna





PROGRAMMA FESTA DI SAN NICOLA A BARI

PROGRAMMA:

30 NOVEMBRE 2019
RIAPERTURA DELLA CHIESA DI SAN GREGORIO

– 17.00 Chiesa di San Gregorio
Celebrazione dei Vespri presieduta da S. Ecc. Rev.ma Mons. Francesco CACUCCI, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Delegato Pontificio per la Basilica di San Nicola

1 DICEMBRE 2019
ESPOSIZIONE DELLA STATUA DEL SANTO

– 7.30-9.00-10.30-12.00-13.00-18.30-20.30 Basilica San Nicola. Sante Messe

– 18.15 Basilica San Nicola. Esposizione della Statua del Santo

3 DICEMBRE 2019
INAUGURAZIONE DELLE LUMINARIE NATALIZIE

– 17.30 Piazza San Nicola.
Inaugurazione delle proiezioni architetturali e natalizie sulla facciata principale della Basilica. Direzione artistica Antonio MINELLI. Realizzazione grafica Arkistudio. Produzione International Sound srl Conversano. Voci narranti Compagnia Formediterre.
Con la partecipazione di Milizia Sancti Nicolai e I Marinai della Traslazione.

3/4/5 DICEMBRE 2019
TRIDUO IN ONORE DI SAN NICOLA

– 18.30 Basilica San Nicola. Concelebrazione Eucaristica presieduta da un Padre Domenicano della Basilica

5 DICEMBRE 2019
ASPETTANDO SAN NICOLA

– 17.00-20.00 Piazza San Nicola. Fondazione Myrabilia: “Aspettando San Nicola” (6ª edizione). I bambini disegnano con candeline una immagine del Santo, realizzata dall’illustratore estone Viive Noor

6 DICEMBRE 2019
SOLENNITÀ LITURGICA DI SAN NICOLA

– 04.00 Apertura della Basilica

– 04.30 Molo Sant’Antonio. Lancio di Diane della Ditta Firelight di Giuseppe Roberto di Valenzano.

– 05.00 Basilica San Nicola. Santa Messa presieduta da fr. Giovanni Distante OP. Rettore.

– 05.45 Piazza San Nicola. Arrivo della “Fiaccolata di San Nicola” (27ª edizione).

– 06.00-13.00 Basilica San Nicola. Santa Messa ogni ora.

– 18.00 Basilica San Nicola. Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Delegato Pontificio per la Basilica. Al termine: donazione dei Maritaggi; consegna delle chiavi della Città a San Nicola da parte del Dott. Antonio DECARO, Sindaco di Bari; processione con la Statua del Santo per le vie della Città Vecchia.

ITINERARIO DELLA PROCESSIONE: Basilica San Nicola – Piazzetta 62 Marinai – Strada Santa Scolastica . Via Venezia (fino al civico 13; inversione) – Strada Santa Scolastica – Strada Annunziata – Piazza Santa Maria – Strada Martinez – Piazzetta 62 Marinai – Piazza San Nicola – Basilica San Nicola.

– 20.30 Piazza del Ferrarese. Accensione dell’albero di Natale allestito da Amgas.

– 20.40 Molo Sant’Antonio. Spettacolo Pirotecnico della Ditta Firelight di Giuseppe Roberto di Valenzano

19 DICEMBRE 2019
SOLENNITA’ DI SAN NICOLA SECONDO IL CALENDARIO GIULIANO

– 06.00 Basilica San Nicola. Accoglienza dei Pellegrini Ortodossi.

– 09.00 Basilica San Nicola. Divina Liturgia.

– 20.00 Basilica San Nicola. Concerto in onore di S. Em.za il Metropolita di Volokolamsk Hilarion ALFEEV, Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa del Patriarcato di Mosca. Musiche di F. Schubert e di H. Alfeev. Direttori: Metropolita Hilarion Alfeev a Maestro Sabino MANZO.

20 DICEMBRE 2019
CONCERTO DI NATALE

20.30 Basilica san Nicola. “Canti e Musiche del Natale” interpretati dal Coro e dall’Orchestra del Liceo Musicale “Cirillo” di Bari. Coordinamento Prof. Francesco SCODITTI.

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PARROCCHIA S. FRANCESCO DI PAOLA 1°Ed. Concorso “Il presepe in Parrocchia” a Bari

PARROCCHIA S. FRANCESCO DI PAOLA
1°Ed. Concorso
“Il presepe in Parrocchia”
a Bari

Dal 15 Dicembre sino al 06 Gennaio c/o il salone Parrocchiale si svolgerà la 1° EDIZIONE CONCORSO de “IL PRESEPE IN PARROCCHIA”

La MOSTRA potrà essere visitata i giorni:
Feriali dalle ore 17:30 alle ore 19:00
Festivi dalle ore 10:00 alle ore 12:30 e dalle ore 17:30 alle ore 19:00

REGOLAMENTO

  • Art. 1 Il concorso è aperto a tutti i bambini e agli adulti della Parrocchia San Francesco di Paola – Bari;
  • Art. 2 Ciascun partecipante potrà concorrere solo o in gruppo con i fratelli, sorelle, amici. compagni;
  • Art. 3 I partecipanti possono cimentarsi nella composizione di un solo presepio sotto qualsiasi forma ed utilizzando preferibilmente materiali di riciclo. Dovranno rappresentare la natività di Cristo Gesù;
  • Art. 4 I presepi partecipanti al concorso saranno esposti nel salone parrocchiale per tutto il periodo natalizio;
  • Art. 5 La consegna delle opere dovrà essere effettuata entro il 13 dicembre 2019 per permettere l’esposizione e la visione da parte della giuria designata;
  • Art. 6 La giuria sarà composta da esperti del settore. Le opere verranno valutate in base all’originalità ed alla cura nella composizione nel rispetto della TRADIZIONE e della Creatività;
  • Art. 7 La premiazione verrà effettuata il 06 gennaio 2020 dopo la Santa Messa delle ore 10:30 . A tutti i partecipanti sarà rilasciato un Attestato di Partecipazione. Saranno premiati i migliori presepi;
  • Art. 8 La partecipazione al Concorso è GRATUITA;
  • Art. 9 Tutti i presepi, al termine del concorso, saranno restituiti ai legittimi proprietari;
  • Art.10 L’organizzazione non è responsabile di eventuali danni o furti che possano intervenire durante l’esposizione dei presepi. Pertanto si consiglia di non utilizzare oggetti/materiali di valore nella preparazione delle opere.
Bari Chiesa San Francesco Da Paola

CONTATTI E INFO:
@cresycaradonna

pugliadaamareonline@gmail.com

Bari, riapre ‘San Gregorio’il tempio più antico della Bari bizantina

Bari, riapre ‘San Gregorio’il tempio più antico della Bari bizantina

La gazzetta del mezzogiorno

Pubblichiamo qui di seguito una breve storia dell’edificio di culto. Si è avvertita in questi ultimi anni a Bari la chiusura, per restauri, della chiesa di San Gregorio. Non solo per il suo valore artistico e storico: è senza dubbio il tempio …Leggi la notizia
pugliadaaamareonline@gmail.com
INFO/CONTATTI
LaRedazione

25 novembre “CHI TI PICCHIA NON TI AMA”

25 novembre
“CHI TI PICCHIA NON TI AMA


Oggi un pensiero vada a tutte le donne uccise in modo violento dai loro compagni.
Se solo una donna oggi prenderà la sua borsa e troverà il coraggio di aprire quella porta per chiedere aiuto questo messaggio avrà avuto un senso.

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Il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La ricorrenza è stata istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di informare, sensibilizzare e prevenire un problema di cui oggi si continua a parlare incessantemente.

VIDEO SPOT

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE 2019
Video/spot di Luciano Anelli.

Si ringrazia le oltre 150 persone che hanno aderito al progetto

Gennaro Maiorano per la collaborazione a questa realizzazione

Tiziana Stefanelli
autrice ed interprete del brano:
“Io meno me”

Da un’idea e progetto di Luciano Anelli

https://www.facebook.com/crescenzacaradonna/videos/2774695562558006/
Cresy

Crescenza Caradonna
Contatti/Info:
pugliadaamareonline@gmail.com

https://www.facebook.com/Pugliadaamarequotidiano/

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DONNE I DIRITTI NEGATI di Eduardo Terrana

25-11-2018

    Giornata Internazionale Per L’eliminazione Della Violenza Contro La Donna

Articolo di Eduardo Terrana

Delle 500.000 donne che ogni anno muoiono nel mondo per cause legate alla gravidanza ed al parto, moltissime sono bambine o appena adolescenti.

Le conseguenze sono pesanti, comunque, per le ragazzine, anche al di là del rischio sanitario.

Soprattutto in quei paesi come gran parte dell’America Latina, dove il tradizionale maschilismo rende estremamente fragili le famiglie e le stesse coppie, lasciando il peso dei figli e del loro mantenimento tutto sulle spalle delle donne.

Toppo grandi per giocare, troppo piccole per essere madri, queste adolescenti sono in gran parte condannate ad abbandonare la scuola e a condurre una vita difficile, fatta di lavori precari ed ancor più precaria vita familiare.

Il problema dei matrimoni e delle gravidanze precoci ha dimensioni mondiali: se in Asia in media il 18% delle ragazze sotto i 15 anni è già sposato, la percentuale è di poco inferiore in Africa, il 16%, e rimane relativamente elevata in America Latina, appena l’8%.

E le ragazze tra i 15 ed i 19 anni hanno una probabilità doppia di morire per cause legate al parto rispetto alla fascia d’età appena superiore; per le piccole al di sotto dei 15 anni, la probabilità di morte è quintupla.

E’ questo uno dei tanti aspetti dei diritti negati alle donne per le quali le cifre e le problematiche dimostrano  che c’è ancora molto da fare per avanzare sulla strada dello sviluppo  e della piena realizzazione futuri della Persona – Donna.

Laricorrenza del 25 novembre  della  “Giornata internazionale  per l’eliminazione della violenza contro laDonna”  continua a constatare, purtroppo,come la povertà femminile sia in aumento, la discriminazione sia tuttorafortissima,  i concetti ed i modellisiano rimasti ancorati a vecchi schemi. Continua a registrare come ladiscriminazione e la violenza che colpiscono nel mondo donne e bambine sia ancora tanta, sia nel mondo ricco, che inquello in via di sviluppo, e ciò nonostante le condizioni delle donne in moltiluoghi siano effettivamente migliorate. Continua a constatare come in moltipaesi ancora la donna riceve i salari più bassi, deve rimanere sotto il dominioe gli ordini di altri ed  è costretta acoprire  tutto il corpo per non esserepunita. Continua a registrare situazioni di forte degrado della condizionedella donna.Sono milioni le donne in schiavitù e milioni gliaguzzini che li tengono in schiavitù. Schiave in casa, schiave sul lavoro, schiave sulla strada, donneoggetto, donne usa e getta, senza rispetto di diritti e di valori, senzagaranzie di libertà. Abusi, soprusi, violenze, sulle donne si consumano, spessonell’indifferenza generale, in ogni parte del mondo, senza che il problema vengaadeguatamente affrontato ed avviato a soluzione. Il rispetto della dignitàdella donna però rimane la condizione fondamentale per il riconoscimento e larealizzazione della parità  effettivadella donna con l’uomo, perché ognidonna, in quanto persona, nasce con una dignità che le appartienepienamente e che non può, per nessuna ragione, esserle tolta.

Libertà, rispetto, uguaglianza non sono valori ancora affermati ovunque e non lo sono in particolare per tutte le donne. E la globalizzazione di certo non si preoccupa di rispettarli appieno e di imporli come valori umani.

In un mondo dove solo l’1% delle donne occupa alte cariche istituzionali e dove ogni istante una donna viene violentata o sottoposta a mutilazione non deve sembrare assurdo parlare di diritto all’autodeterminazione da parte delle donne per potere dimostrare e mettere alla prova il proprio ruolo storico.

Non bisogna dimenticare che il problema si pone tra i più drammatici e tra i più urgenti di intervento e su scala mondiale. Si pensi alla condizione femminile in Asia, in America latina, in Africa, ma anche negli Stati Uniti ed in Europa: Bosnia, Kossovo, Albania, Cecenia, paesi dove quei valori vengono gravemente calpestati e quella dignità offesa. Si pensi che, secondo la Banca Mondiale , almeno il 20% delle donne in tutto il mondo, ma il dato non rispecchia pare la effettiva realtà del problema, ha subito e subisce abusi fisici e sessuali; che negli Stati Uniti d’America si registrano ogni anno 750.000 violenze sessuali e di altro tipo; che in India si stima che il 40% delle donne  sposate sono prese a calci o violentate dai loro maschi per il modo di cucinare, di vestire, o per mera gelosia; che  milioni di donne nel mondo considerano il luogo domestico un luogo di terrore più che un nido d’amore; che la tortura sulle donne è ancora inserita in una cultura globale che nega pari opportunità fra donne ed uomini e legittima la violenta appropriazione del corpo delle donne per gratificazione individuale o per scopi politici; che in molti paesi donne, anche in tenera età, subiscono torture e maltrattamenti a seguito di matrimoni forzatamente imposti dai loro genitori; che in paesi come la Turchia, l’Iraq e la Giordania, ma anche africani ed asiatici,  donne e ragazze di ogni età sono torturate ed anche uccise per i così detti crimini d’onore”, ossia  perché hanno semplicemente parlato con vicini di casa di sesso maschile o avuto rapporti sessuali al di fuori del matrimonio.

Ed ancora si pensi:  che le donne sono frequentemente scelte come oggetto di tortura, incluso lo stupro, neiconflitti armati; che in molti paesi le donne possono ancora esserecomprate e vendute  e che tale trafficorappresenta, dopo la droga ed il traffico d’armi, la terza fonte di guadagnoper le organizzazioni criminali internazionali; che in molti paesi dell’Africae dell’Asia meridionale la pratica delle mutilazioni genitali costituisceancora per le donne una tortura imposta dalle tradizioni; che inAfghanistan il burqa costituisce strumento di negazione dell’immagine edell’identità dell’essere donna; che la violenza contro le donne vieneancora largamente praticata per motivi di varia natura: razziali, etnici,sessuali, sociali, di classe e di età.La discriminazione nei confronti delle donne spessosi traduce in vera e propria eliminazione fisica; mancano all’appello 100milioni di donne nel mondo fra Asia, Nord- Africa e Medio oriente. Secondo lestatistiche del “ Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo” sono donne:  il 70% dei poveri ed i 2/3 degli analfabetinel mondo: il 34% donne, il 19% uomini, i bambini a scuola sono più dellebambine.

In molti paesi asiatici le donne subiscono inoltre pesanti discriminazioni dettate dalla religione islamica: milioni di donne dei paesi mussulmani sono costrette a vivere segregate nelle loro case, espulse dagli impieghi pubblici e spesso escluse dai più elementari diritti come il diritto all’istruzione o alla salute.

La discriminazione più grave contro le donne si è avuta con i  Talebani in Afghanistan: le donne erano tenute lontane dal lavoro e le scuole femminili venivano chiuse. E il dopo non registra cambiamento alcuno. Inoltre le donne, oltre ad aver perso il diritto all’istruzione ed al lavoro, quando si ammalano rischiano di morire per mancanza di assistenza perché non possono essere visitate dai medici di sesso maschile e quelli di sesso femminile non possono esercitare la professione.

Tutto ciò se da un lato non esaurisce la casistica della violenza sulle donne dall’altro mette drammaticamente a nudo  che resta ancora non attuato:  il pieno rispetto  e la piena realizzazione della donna, nella sua persona, nella sua dignità, nella sua specificità e nella sua diversità di essere donna; e che resta, poi, ancora da realizzare la piena soggettualità della donna come soggetto giuridico internazionale.

                                                                                                     Eduardo Terrana