IL BOSCO DI LATTE Adattamento da “Sotto il bosco di latte” di Dylan Thomas

 

COMUNICATO STAMPA


 

Messa in scena del Laboratorio “Del Vento e della Carne”
del Teatro delle Bambole.

IL BOSCO DI LATTE
Adattamento da “Sotto il bosco di latte” di Dylan Thomas.
Con: Maria Cataldo, Rosalia Gambatesa, Federico Gobbi, Caterina Orlando, Stefania Passarelli-Garzo, Ilaria Ricci, Caterina Rubini, Maurizio Sarni.
Adattamento e Regia: Andrea Cramarossa.

Sinossi:
Morti e non più morti, vivi e non più vivi. “Il bosco di latte”, adattamento dall’opera radiofonica “Sotto il bosco di latte” di Dylan Thomas (ultima stesura avvenuta nel 1954), è la descrizione poetica di una vita vissuta in un paese del Galles, Swonsea.
La messa in scena, apertura del terzo anno del laboratorio permanente di teatro “Del vento e della carne”,segue la non drammaticità dell’opera secondo il senso comune.
“(…) I personaggi non sono posti di fronte ad alcuna scelta; essi si comportano secondo la loro natura, meschina, prodiga o generosa che sia e vanno accettati per quello che sono, come oggetti naturali. Il movimento del lavoro non è drammatico ma ciclico, dalle prime luci dell’alba, lungo il giorno, fino alla notte” (G. S. Fraser).
I ricercatori hanno seguito la traccia del racconto e del ricordo delle azioni quotidiane, quale sentiero da seguire per fuggire dalla routine della non esistenza. Il testo radiofonico, appositamente adattato per la messa in scena, segue anche l’esigenza dell’attore di approdare al confronto con il non visibile, arricchendo la tessitura drammaturgica con il racconto di sequenze di vita vissuta.

Sabato 5 Maggio – ore 21.00
Domenica 6 Maggio – ore 18.30

CEA WWF MASSERIA CARRARA
Via delle Rose – Z.I. Bari-Modugno

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: POSTI LIMITATI

Nel biglietto di ingresso è compreso un buffet biologico da gustare dopo lo spettacolo insieme agli attori.

Spettacolo riservato a soci del “Teatro delle Bambole”



INFO/CONTATTI  
cresy.caradonna@gmail.com

Accadde oggi – Anni ’80

Accadde oggi – Anni ’80 – 29/04/1985

Il debutto di:
“Quelli della notte”

Debutta su RaiDue la trasmissione televisiva ‘Quelli della notte’.

È il 29 aprile del 1985. Il programma, condotto da Renzo Arbore, terrà compagnia a milioni di italiani che, per trentadue serate, resteranno incollati alla tv fino a tarda notte.

Tra non-sense e momenti di comicità trascinante, spesso frutto di improvvisazione, Quelli della notte farà conoscere al grande pubblico numerosi esordienti: da Massimo Catalano a Nino Frassica, mentre le sigle di testa e di coda, Ma la notte no e Il Materasso,diventeranno dei veri e propri tormentoni.


AVALON in ARTE Settima Edizione -Cava de’Tirreni

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AVALON in ARTE
Settima Edizione
Cava de’Tirreni
Contemporanea d’Arte e Poesia

Curatrice Mostra Dina Scalera

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34 Artisti e 14 poeti partecipanti tra i quali la scrittrice/poetessa
Cresy Crescenza Caradonna
Dal 9 al 14 maggio 2018
SALA MUSEALE SANTA MARIA DEL RIFUGIO
Cava de’ Tirreni.



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Articolo di 27336559_1969531886407715_284565499825149975_nCrescenza Caradonna


RESTO IN VITA PERCHE’ CRISTO SCORRE IN ME V Domenica di Pasqua di Fra Umberto Panipucci


RESTO IN VITA PERCHE’ CRISTO SCORRE IN ME

V Domenica di Pasqua

Gv 15, 1-8.

+In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.+

Nella composizione di questo affresco simbolico risaltano tre elementi chiave il cui significato è espresso in modo esplicito Da Gesù che si definisce “Vite vera” l’agricoltore, paragonato al Padre e i tralci che possono essere fruttiferi o meno (tutti noi).

La Vite: per eccellenza rappresenta la pianta della festa, da essa nasce il vino, nettare degli dei e fonte della gioia (cfr. sal 104,15), ma esso assume anche il significato ambivalente di calice dell’ira divina (cfr. Ap 14,10), Cristo infatti è la gioia dei giusti ed il tormento degli empi (cfr. Lc 2, 33-34), così quella che per i redenti sarà una gioia, diverrà un “inferno” per i loro nemici. Nessuna festa oggi, ed a maggior ragione allora, si poteva pensare senza la presenza del vino. La madre stessa di Gesù, n

ell’episodio di Cana, chiede a suo Figlio di rinnovare le scorte della preziosa bevanda per risollevare le sorti del ricevimento nuziale: in tutti i banchetti ebraici, specie quelli solenni che assumevano valore rituale, la presenza del vino sanciva il legame fra Dio e i commensali, ogni volta che si beveva un calice (7 per i banchetti di eventi importanti) la benedizione di Dio era invocata ed accolta, non avere vino dunque, significava non essere in comunione piena con Dio. É dunque proprio la Grazia e la Gioia che il Cristo vuole trasmetterci se, nella sua rappresentazione allegorica, si presenta come vite.

L’Agricoltore: è presentato come colui che taglia e pota. Queste operazioni non sono affatto elementari, se malauguratamente un improvvisato potatore dovesse mettere mano a un albero sicuramente lo danneggerebbe con il rischio di ucciderlo. Ma questo Agricoltore è del tutto speciale, ama come se stesso la Vite e con essa, come è ovvio, i suoi tralci, sono infatti un tutt’uno con lei, in più, rispetto alla vite, restano l’oggetto delle cure del viticoltore, essi vengono potati perchè portino il loro frutto: pensiamo ai tralci come alle comunità nascenti e i loro membri, su cui doveva essere fatto un severo discernimento, ma questo non doveva avvenire mai senza la luce dello Spirito, Infatti, cogliendo il paragone, comprendiamo che solo a Dio spetta il compito di tagliare e potare, solo Lui può giudicare e formulare il giudizio finale su ciascuno. Questo concetto è ribadito nei vangeli. Basti pensare a Matteo 13,24-30 e 25,31-46. Tale interpretazione è perfettamente applicabile ai giorni d’oggi: quanti potatori selvaggi ci sono in circolazione, quanta gente tira facilmente le somme nel giudicare, quanto facilmente avvengono stroncature esistenziali a causa di valutazioni affrettate. Troppo pochi invece si dedicano all’auto analisi. L’esame di coscienza fatto alla luce dello Spirito, invocato nella preghiera, ci aiuta a capire quali aspetti della nostra vita meritano più cura e

quali altri possono minare la qualità della nostra esistenza.

+Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.+

I tralci innestati nella vite sono un tutt’uno con essa. Se però è vero che la vite può sussistere senza i primi, non si può dire la stessa cosa invertendo la situazione: il ramo separato dall’albero muore. In questo modo Gesù fa capire ai suoi discepoli quanto sia necessario che restino stretti a Lui per avere vita in se stessi e portare frutto. L’essere separati dalla linfa di Cristo non è un atto voluto della vite, la quale si preoccupa solo di nutrire i suoi tralci, spetta a questi “rimanere” per avere Vita in abbondanza e, solo così, portare frutto! “Chi non rimane” si è già separato da Cristo e non può avere vita in se stesso, così il tralcio che viene tolto è “gettato nel fuoco” perchè già morto: una vita in dissonanza con il suo scopo più profondo è una continua tortura, un continuo essere schiacciati da un non senso che si cerca di dimenticare attraverso i surrogati della vera gioia, tutto ciò che ci distrae da dolore, ma non ne elimina la causa: un po’ come chi spera di guarire da un infezione prendendo solo analgesici, queso è il bruciare del tralcio secco!

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».+

Restare uniti a Gesù, essere un tutt’uno con lui vuol dire far proprie le sue parole così da farle diventare il vademecum del proprio pellegrinaggio terreno.
L’articolo 4 della regola OFS (Ordine F

rancescano Secolare), fortemente voluta da Paolo VI, recita: “Dalla Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo”. Davvero un ottima sintesi per chiunque come il santo d’Assisi vuol farsi presenza di Cristo nel mondo. Le parole di Gesù vanno “ruminate” portate continuamente alla mente per discernimento quotidiano.

Una scelta forte in un mondo che sta perdendo i suoi riferimenti etici e va verso lo stesso relativismo che ci lascia come dispersi, senza bussola, nel deserto della solitudine. Solo se sono disposto a rinunciare a qualcosa, potrò sperare che un altro lo potrà fare altrettanto per me, se non realizzo prima in me stesso quello che voglio e desidero che il mondo sia, la linfa di Cristo non è in me.

Felice Domenica

Fra Umberto Panipucci

 


B U O N A   D O M E N I C A

Puglia d’amare Quotidiano d’informazione

 

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A CURA DI Crescenza Caradonna

IL BUONGIORNO -Bari, le badanti georgiane brave persone di Crescenza Caradonna

IL BUONGIORNO   di CRESCENZA CARADONNA


Bari, le badanti georgiane brave persone
di Crescenza Caradonna

Bari, come in tutte le altre città italiane, è il luogo dove le badanti sono in continuo aumento, i fattori di crescita sono proporzionati all’invecchiamento della popolazione italiana che è in salita, ma senza queste maestranze ormai indispensabili cosa ne sarebbe dei nostri anziani?
Non si potrebbe che parlare bene delle badanti in modo particolare delle “georgiane” che si prendono cura dei nostri cari bisognosi di cure dove a Bari, in modo particolare, svolgono davvero un lavoro eccellente sarà per la benedizione del nostro San Nicola, il santo tanto caro ai baresi, ma venerato anche dagli ortodossi cattolici dispensatore di pace e amore collante da sempre tra le genti d’oriente ed d’occidente.
Sì, brave persone le nostre badanti georgiane e se per caso tra loro ci fosse un’anima nera certamente non potrà in alcun modo rovinare la loro reputazione.
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Disastro nucleare a Cernobyl

Risultati immagini per Disastro nucleare a Cernobyl
Accadde oggi – Anni ’80 – 26/04/1986

Disastro nucleare a Cernobyl

Esplode la centrale nucleare della città di Cernobyl nell’Unione Sovietica. A causa di gravi errori del personale e irresponsabilità dei dirigenti, durante un azzardato test di sicurezza, si fonde il nocciolo del reattore numero 4, che esplode, disperdendo nell’aria materiale radioattivo. Nonostante la città di Cernobyl è subito evacuata, le conseguenze per la popolazione, oltre ai 65 morti accertati, sono molto pesanti e dureranno per anni. Dall’esplosione si leva una nube tossica che sorvola gran parte dell’Europa.


Concorso Fotografico: Desiderio di Città, la Città la mia Casa 2

Comunicazione a cura di Crescenza Caradonna


 

Concorso Fotografico:
Desiderio di Città, la Città la mia Casa 2


 


 È  partita la 2° edizione del Concorso Fotografico che RICORDIAMO SCADE alle 23:59 del 14 MAGGIO 2018
La partecipazione al concorso è gratuita ed aperta a tutti i cittadini ed appassionati di fotografia, senza limiti di età.
Le categorie a concorso sono tre :
1) Studenti Scuola Media + 4a e 5a elementare
2) Studenti Istituti Superiori
3) Appassionati di fotografia e professionisti
Tutti uniti da un unico obiettivo:
“L’amore per la propria CITTÀ ” solo così è possibile proteggerla e farla rispettare.

 

PER INFORMAZIONI/INFO:

Ass.SAID

concorsi@mondosaid.com
cell.  3895878424

”Per me è un bellissimo progetto, celato da concorso fotografico. Sensibilizzare i cittadini di Bari e Fasano a leggere la nostra storia tra archi, travi, cunicoli, antiche attività artigiane e finestrelle per alimentare l’orgoglio di un popolo dalla grande storia e del tanto prestigio di un tempo, per far sì che si possa diventare tutti promotori ma soprattutto orgogliosi custodi di così tanto patrimonio.”

Virna Iacobellis (Presidente Ass.SAID)



 

PRIMA PAGINA VIRTUALE

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VIVA LA MAMMA

La voce dell’innocenza

POESIA DOLCE POESIA: Il risveglio di Cresy Caradonna

POESIA DOLCE POESIA

“Il risveglio”

Nell’aria
l’odore di fiori
azzurro è il silenzio
rammenta l’eternità

un prossimo giorno arriverà
in quella terra, specchio di cielo,

sudore tra le zolle
ove le rose son già sbocciate

è già ora di andare
nei profumi inebrianti,

un rossore cupo
sul viso, sembra dipinto da un pittore

è il risveglio che bussa
prima dell’alba,

nel bel vento primaverile,
una rondine gioca con le nuvole

è il risveglio
dei sensi
pulsano i cuori
nei rosati tramonti d’amore.
di Cresy Crescenza Caradonna