Un mercoledì qualunque, l’ultimo mercoledì qualunque.
Ore 8.30.

Buongiorno a tutti, avete avvisato la mamma di Giulia che stanno per terminare i pannolini?? La bottiglietta dell’acqua di Massy? Dafne, Mia, Marty, Mia, Alessandro, Andrea è ora di merenda, a che punto siamo con i lavoretti per la festa della donna? L’orologio, a quest’ora dice bimbi fate presto, raccogliamo tutti i giochi, che una bella storia sta per cominciar….leggiamo Tantissimo bene, questa a loro piace molto….come si ascoltano le storie al Grillo? Donato, Kevin, Sofia, Ale… Forza tutti insieme, seduti sul tappeto morbido.
E poi baci, abbracci, coccole, carezze e ancora abbracci, cambio pannolini, nasi che colano, baci sulle ferite che guariscono immediatamente, occhi innamorati, musica, attività, una meravigliosa e perpetua confusione, movimento, vita. Sono già le 13?!?
Ciao maestra Valentina ci vediamo domani! Hanno suonato il campanello, andiamo a vedere chi è : è il papà di Arcangelo…é la mamma di Benedetta…, c’è qualcuno anche per Andrea, Martina, Dylan, Giorgio…
A DOMANI bimbi, a domani mamme e papà!
A Domani maestra Valeria. Ciao maestra Annalisa, grazie e a domani …aspetta…la pattumiera la butti tu? Maestra Rosanna, finisco di lavare il pavimento e poi svuotiamo il secchio…per domani in programmazione c’è psicomotricità, percorso?
Le 14.20 di un mercoledì qualunque, un mercoledì di marzo.
Marzo è un mese lungo e senza alcuna festività.
Così si commentava qualche ora prima scherzando, per stemperare la stanchezza di una normale giornata di attività educativa, una normale giornata di lavoro,normalmente proiettata al DOMANI.
A domani bimbi, a domani maestra, a domani!
Le 14.20 di un mercoledì qualunque.Passeggio nel sole, non è davvero possibile restare in casa con questo sole di primavera.
Il cellulare squilla, arrivano un sacco di messaggi.
Scuole chiuse! Ma non è sicuro, forse è una falsa notizia, non è che uno può credere ai social, ma no…aspettiamo, aspettiamo comunicazioni ufficiali.
Il coronavirus…. era così lontano!
Continuo la mia passeggiata, a passo sempre più alto e veloce…
Le 19.00 di un mercoledì che non sembrava più essere un mercoledì qualunque.
Scuole chiuse, Decreto Ministeriale, dal 5 marzo al 15 marzo.
Avvisa i genitori, “ma che sta succedendo?”… mando un msg al mio compagno ” a sto giro ho il we lungo, emoticons con la faccina sorridente…come mai? Non ho capito! Torni a casa stasera? No prendo il treno domani, con le maestre devo cambiare allestimento al nido…quando torneremo sarà finalmente primavera e voglio che i bimbi possano trovare tanti fiori, farfalle, rondini ad attenderli.Eh sì, ci sarà una grande festa.
Il giovedì, il venerdì, il sabato…non sono più stati giorni qualunque, il 3 Aprile e poi il 13 Aprile, forse il 18 Maggio, il picco, il Covid-19.
Il lockdown, forse a Settembre…ma solo quando il rischio di contagio sarà pari a zero.
Oggi è mercoledì e domani sarà giovedi, un giovedì di quarantena.
È passato più di un mese da quando abbiamo detto per l’ultima volta. “A domani bimbi”. Da quel mercoledì qualunque le nostre vite sono cambiate.
Sono cambiate le vite dei bimbi che abbiamo visto crescere, le vite delle loro famiglie che giorno dopo giorno, sono diventate le nostre famiglie e noi le loro.
Perchè quella del Grillo Canterino, è davvero una famiglia.
E come tutte le famiglie d’Italia sappiamo che stare a casa è l’unica cosa sensata da fare.
Stare a casa, isolarsi e applicare il distanziamento sociale, è l’unico modo per combattere questa terribile pandemia.
Ma Casa è anche il proprio posto di lavoro. Lo è per me, lo è per le mie collaboratrici e lo è anche per le famiglie che normalmente lo vivono, lo abitano e che si affidano all’equipe educativa quotidianamente.
Le stesse famiglie stanno già pagando un prezzo alto in questa pandemia e non possono essere le uniche voci a sostegno della nostra causa.
La chiusura prolungata sta creando notevoli difficoltà alle strutture dedicate ai bambini tra 0 e 3 anni, gestite da micro-imprese come la mia,che al momento non sanno come far fronte agli ingenti costi di gestione: locazione, utenze, stipendi.
È nei decreti attuativi della buona scuola la definizione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, riconoscendo al sistema educativo dei nidi, il giusto valore. Per la prima volta una legge dello Stato parla dei nidi, micro-nidi, sezioni primavera, servizi integrativi.
Per la prima volta viene riconosciuta la professionalità degli Educatori, come elemento strutturale e obbligatorio per garantire la qualità dell’esperienza dei bambini nei servizi per la prima infanzia.
E’ lo stesso regolamento delle Regione Puglia a definire questi servizi, luoghi in cui
è assicurato il sostegno a tutti i tipi di famiglia nella cura dei suoi figli e nelle sue scelte educative. Sono queste strutture a curare ogni giorno questi bambini con i loro educatori altamente qualificati.
E sono i nostri educatori a lavorare con i bambini, a rendere possibile la loro crescita e il loro benessere.
Sono i nostri educatori che li aiutano a diventare grandi!
Prima di quel mercoledì 5 marzo, i nidi privati soddisfavano il 70% del fabbisogno nazionale.
Questo significa che il 70% dei bambini del nostro territorio, se la politica non interviene, si troveranno a non poter tornare a scuola alla fine della quarantena.
La risposta delle istituzioni è ora necessaria per garantire la sopravvivenza delle nostre strutture educative.
Se non si interviene, con interventi sistematici oggi, le nostre strutture sono destinate a chiudere per sempre.
Ci uniamo alle richieste del comitato Edu chi amo nel sollecitare il Comune di Bari, la Regione Puglia e il Ministero dell’Istruzione a intervenire e a sostenerci.
Chiediamo:
-sostegno economico a copertura dei mesi di inattività, delle utenze e dei canoni di locazione
-compartecipazione delle rette non percepite, oppure estensione del bonus babysitter inps per la retta asili
-possibilità di spalmare su più esercizi i costi fissi mensili di gestione.
L’aiuto dello Stato, in questo grave momento di sgomento per le famiglie e per i nostri bambini, ci permetterà di accoglierli nel momento in cui tutto andrà realmente bene.
Con la nostra professionalità che è fatta di sorrisi, di odori di colla e colori, di suoni di parole magiche e di mondi caldi e rassicuranti.
Di tutte le cose di cui ha bisogno un bambino per crescere felice!
Antonio Decaro Michele Emiliano Comitato Educhiamo Edu Chi Amo
Dott.ssa Sansevrino Valeria Anna
Soc. Coop. Crescere Insieme


Informazioni Centro Ludico di Prima Infanzia ( 6-36 mesi)

La Cooperativa sociale “Crescere Insieme”, nata dal forte desiderio e dalla professionalità acquisita nel settore della prima infanzia del Presidente, dà vita al centro ludico per la prima infanzia all’interno della sede operativa denominata Il Grillo Canterino, attiva nel territorio da oltre dieci anni. La struttura è ubicata al centro della città di Bari al piano terra di un edificio sito in Via Abate Gimma 233, facilmente raggiungibile a piedi, con i mezzi di trasporto pubblici e in macchina.
Il centro ludico per la prima infanzia è un servizio educativo d’interesse pubblico e sociale che ospita ed accoglie tutte le bambine e bambini in età compresa tra i 3 e i 36 mesi, concorre con le famiglie alla loro crescita e formazione, garantendo il diritto all’inserimento e alla integrazione dei bambini diversamente abili,
Attraverso lo strumento del gioco, si intende sostenere la coppia genitori – figli nel rinforzo della relazione emotiva – affettiva, con particolare attenzione a quelle monoparentali nella cura dei figli e nelle scelte educative; nonché facilitare e promuovere la socializzazione dei bambini a tutela del loro benessere psicofisico e per lo sviluppo delle potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali.
Il Centro Ludico di Prima Infanzia è autorizzato al funzionamento con provvedimento numero 2020/263/00064 del 23/01/2020.
