IL BUONGIORNO di Crescenza Caradonna

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IL BUONGIORNO  di Crescenza Caradonna

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CRESCENZA CARADONNA

        Sbarcano sulle coste italiane affranti dalle guerre che dilagano nei loro paesi, vengono trasferiti in strutture ubicate in Abruzzo, Basilicata, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria dopo essere stati sottoposti alle cure sanitarie ed assistiti dalle associazioni di volontariato in base al Piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno cercando un futuro migliore al riparo dagli orrori della guerra.

    Il termine Mediterraneo deriva dalla parola latina Mediterraneus, che significa ‘in mezzo alle terre’.  Gli antichi romani lo chiamavano, Mare nostrum, ossia il nostro mare, ora diventato un cimitero a cielo aperto, dove uomini, donne e bambini, senza nome e nazionalità, partiti alla ricerca della libertà, hanno trovato solo morte in queste gloriose acque divenute il loro giaciglio per l’eternità.

Sessanta anni fa, il 25 luglio 1957, il transatlantico ‘Andrea Doria’, orgoglio della marineria italiana, compiva il suo ultimo drammatico viaggio. Nei pressi dell’isola di Nantucket al largo dello stato del Massachussetts, il transatlantico Stockholm, diretto verso il Nord Europa, entrò in collisione con l’Andrea Doria, con 1706 persone a bordo fra equipaggio e passeggeri.  Persero la vita 46 persone dell’Andrea Doria, 5 della nave svedeseal largo del porto di New York.

Il transatlantico italiano si piegò su un fianco ed affondò undici ore più tardi. L’incidente è stato per anni oggetto di controversie per quanto riguarda le dinamiche dell’incidente,  che amareggiarono Piero Calamai, classe 1897, il comandante del colosso italiano, fino alla sua dipartita avvenuta nel 1972. Una storia d’onore e di lacrime che ancor oggi ricordiamo.@
Crescenza Caradonna


 

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