12-Giugno-2019 – GIORNATA MONDIALE CONTRO IL LAVORO MINORILE

12-Giugno-2019  – GIORNATA  MONDIALE CONTRO IL LAVORO MINORILE

                           

L  A V O  R O    M  I  N  O  R  I  L  E 
U  N  A       P  I  A  G  A     D  E  L     N  O  S  T  R  O     T  E  M  P  O

di EDUARDO TERRANA

In molti paesi del mondo vi sono bambini ed adolescenti che vivono in condizioni di particolare sfruttamento e povertà e di avviamento al  lavoro anche in età molto precoce.

Secondo i dati divulgato dall’ILO, (International Labour Organization ), nel mondo ci sono 152 milioni di bambini tra i 5 e i 17 anni vittime del lavoro minorile impiegati nelle miniere,  nelle fabbriche, nei campi, costretti a trasportare carichi pesanti e  a sopportare orari di lavoro eccessivi e senza tutela alcuna.

 Estremamente preoccupante è la realtà  presente in Asia e nella regione del Pacifico dove risultano impiegati in lavori pericolosi 78 millioni di bambini e nella regione subsahariana altri 59 milioni.

A questi bambini è negato vivere l’infanzia. E’ vietato Il diritto al gioco, allo studio, a godere l’affetto di una famiglia, a crescere in modo sano, a ricevere un’istruzione e una formazione adeguata.

Già nel 2010, la comunità internazionale aveva preso impegno ad eliminare  almeno le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016. Siamo già al 2019 e si  registra ancora la triste realtà di tanti milioni di bambini che vengono  sfruttati in attività lavorative pesanti, dure, e pericolose,  che comportano  rischi, anche l’essere  esposti a sostanze tossiche,  e mettono  a repentaglio non solamente la loro vita ma anche la loro crescita, la loro educazione  e hanno effetti nocivi sulla loro salute e sul loro sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale, con  conseguenti danni fisici e psicologici permanenti.

La condizione di questi minori permane purtroppo allarmante ancora nel 2019 per cui è  sempre più urgente la necessità di prestare al fenomeno particolare attenzione, intervenendo con azioni mirate. La strada  da fare, per il riscatto di questi minori e per  affrancarli dallo stato di povertà e di sfruttamento in cui vivono, appare  però ancora lunga, anche perché è preliminare intervenire ed eliminare le cause di povertà che costringono  le famiglie  ad avviare al lavoro i loro figli anche in tenera età.

La povertà purtroppo genera sempre nuova povertà e nega il godimento dei diritti.

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, varata dalle  Nazioni Unite, ha  proclamato che l’infanzia ha diritto a un aiuto e a un’assistenza particolari,  riconoscendo che  il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso e completo della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione, ciò che fissa come basilari i principi che  il fanciullo, a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale, necessita di una protezione e di cure particolari e la sua crescita, la sua educazione e formazione, va salvaguardata in tutte le fasi dello sviluppo e maturazione del minore. 

In tale ottica la  “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, riconoscendo il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro, e  riconoscendo altresì la necessità che vengano   rispettati  in tutti i  Paesi le norme a tutela e difesa dei diritti dei minori  e garantirne l’osservanza, intende richiamare l’attenzione, la sensibilità e l’intervento dei governi del mondo, sulla  tragica realtà del lavoro minorile ed  in particolare sul fenomeno diffuso dei bambini vittime del lavoro forzato.  

Rivolge , pertanto,  un particolare sollecito alla  cooperazione internazionale per il miglioramento delle condizioni di vita dei fanciulli in tutti i Paesi, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, perché in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni, pubbliche o private, di assistenza sociale e tutela ai minori, l’interesse superiore del fanciullo  venga considerato valore  preminente e  a tal fine vengano adottati  tutti i provvedimenti legislativi e amministrativi appropriati  perché sia riconosciuto, da un lato, il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale, e sia stabilito, dall’altro, un’età minima di ammissione al lavoro, prevedendo   un’adeguata regolamentazione degli orari di lavoro e delle condizioni d’impiego.

E’ auspicabile , pertanto, che dalle enunciazioni di principio  si passi ad azioni ed interventi legislativi concreti e che gli Stati del Mondo,   secondo quanto esplicitano  le carte internazionali in materia di tutela dei bambini e degli adolescenti e nello spirito della giornata mondiale contro il lavoro minorile, che si celebra ogni anno il 12 giugno, vogliano farsi carico effettivamente del problema per avviarlo a soluzione a breve o a medio termine. 

La situazione è allarmante, la necessità d’intervento è urgente! In gioco c’è la sorte e l’avvenire di tanti milioni di minori  che hanno  diritto a un domani decoroso e civile.

Non si dimentichi che i minori sono la speranza del futuro per l’intera Umanità.

Eduardo Terrana
Conferenziere internazionale
su Diritti Umani e Pace

 

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