
Minoranza francoprovenzale in Puglia
La minoranza francoprovenzale (o arpitana) in Puglia risiede nei due piccoli comuni di Celle e Faeto.
Si tratta di due località della Val Maggiore, nei Monti Dauni, le quali formano l’isola linguistica della Daunia arpitana ubicata in provincia di Foggia presso il confine regionale con le province di Benevento e Avellino. I due borghi sono dunque situati a circa 800 km in linea d’aria dall’originario ambito linguistico francoprovenzale (o arpitano), localizzato a cavallo tra Francia, Italia e Svizzera. La questione dell’origine di questa comunità non è mai stata completamente chiarita, sebbene sia certo che risalga al Medioevo. Gli antenati di questa comunità linguistica potrebbero essere stati dei soldati angioini stanziati provvisoriamente in zona, o dei perseguitati religiosi valdesi.
A partire dal 1440 i comuni di Celle e Faeto furono comunque aggregati alla baronia della Valmaggiore unitamente a Castelluccio e tale entità feudale sopravvisse fino alle soglie dell’Ottocento, ma non è dato sapere se in passato la lingua francoprovenzale fosse diffusa anche nel borgo di Castelluccio. Invece a Celle e Faeto l’uso del dialetto francoprovenzale è tuttora vivo e fin dal 1999 la minoranza linguistica francoprovenzale (unitamente ad altre presenti in Italia) è stata riconosciute dallo stato. Rimarchevole è il fatto che negli anni ottanta esistevano, seppure in numero esiguo e soprattutto tra la popolazione anziana, ancora alcuni parlanti monolingui. Comunque nel complesso per la zona si può parlare di una forma particolare di trilinguismo. I tre idiomi coinvolti sono:
l’italiano standard,
il dialetto pugliese,
il dialetto faetano-cellese nel ruolo di lingua materna degli abitanti.
La sopravvivenza di questa comunità linguistica è in pericolo.
(dal web)
Crescenza Caradonna