CIASCUNO È L’ARCA
IV Domenica di avvento (B)
+Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola»+
L’antica arca dell’alleanza è un oggetto irraggiungibile attorno a cui aleggia un senso di mistero e potere inimmaginabile. Dio ha cominciato così il progetto che aveva per noi, attirando la nostra attenzione con il rivestirsi proprio di quell’idea di sacro e divino che allora poteva concepire l’umanità: inaccessibile, potente, intoccabile, pericoloso. Lui ci viene incontro per condurci pian piano a contemplare il suo vero volto. Sembra quasi che la strategia propedeutica insita nella storia della Rivelazione voglia partire da ciò che Dio non è per portarci gradualmente alla sua più genuina realtà. Passando per i profeti la via di questa propedeutica arriva fino al Battista che, nel grembo di sua madre Elisabetta, saluta la nuova Arca esultando. Il divino è molto più umile di quello che possiamo (o non vogliamo?) Immaginare: si beffa dei segni del potere e dell’opulenza, con cui noi piace tanto associarlo nelle nostre rappresentazioni, manifestandosi proprio in quello che “scartiamo” per comunicare la sua realtà. Una ragazzina, un bambino nato in una stalla, una famiglia di fuggiaschi .
Ancora oggi, dopo 2000 anni di cristianità facciamo fatica ad accettare che Dio sia proprio quel Gesù così lontano dalla nostra idea di bello e nobile. Quello che è successo in modo eccelso in Maria continua ad accadere ancora in tutti coloro che accolgono questa inconcepibile vicinanza del “totalmente altro”.
Sappilo: tu sei arca di Dio. Si, proprio tu, così fragile e imperfetto, povero di virtù e bellezza. Se fai fatica a pensarlo è solo perché non conosci abbastanza l’ospite del tuo cuore. Accogli il privilegio che lui ti concede e fatti trasformare in Luce che rischiara la storia.
Fra Umberto Panipucci Felice Domenica
B U O N A D O M E N I C A
L’ha ribloggato su Crescenza Caradonna's blog.
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